L'è bón... l'è Bondola!

Adesso pure il vino è «Slow» La Bondola entra nel presidio.
Il vitigno autoctono è il primo in Svizzera a potersi fregiare del riconoscimento.

Un orgoglio ticinese con radici nella storia, le sue tracce sono infatti attestate per la prima volta in uno scritto di fine Settecento.

Corriere del Ticino / 24 novembre 2024

TERRITORIO / Il vitigno autoctono è il primo in Svizzera a potersi fregiare del riconoscimento
La Bondola è ufficialmente il primo vino in Svizzera che entra a far parte di Slow Food. «Un momento storico» per Franco Lurà, presidente della sezione ticinese. La presentazione ufficiale del nuovo presidio svizzero è avvenuta ieri mattina nella Sala patriziale del Municipio di Bellinzona, alla presenza del sindaco Mario Branda insieme a viticoltori ed esponenti di Slow Food e delle associazioni per la difesa e la promozione di prodotti agricoli locali di qualità. Nella sala erano presenti anche i cinque produttori membri della Comunità della Bondola per raccontare e far conoscere il loro pregiato prodotto.

Un orgoglio ticinese
«Siamo molto orgogliosi che la Bondola sia il primo vitigno a diventare presidio in Svizzera, un vitigno autoctono e sopracenerino. È un onore per il Ticino fare questo passo, pensando anche agli altri vini che ci sono in Svizzera», ci confida Claudio Poretti, membro dell’associazione Slow Food Ticino.

Radici nella storia
Quella della Bondola è un’uva molto antica con origini completamente ticinesi, spiega Poretti, che negli scorsi anni è stata un po’ dimenticata. «La Bondola è qualcosa di nostro, è un vitigno radicato nella storia e si trova solo in Ticino». Interessante anche il fatto – rileva – che la Bondola abbia tenuto nel tempo, fino a oggi. Le sue tracce sono infatti attestate per la prima volta in uno scritto di fine Settecento, ma si può presumere che il vitigno crescesse sul territorio da molto prima.

Recuperare terreno
Presenza sul territorio che è andata diminuendo negli anni, precisa Poretti: «Fino a metà Novecento era il vitigno più diffuso nel Sopraceneri, adesso in Ticino non supera l’1,5% di superficie». Al suo posto c’è il Merlot. Ma l’idea, grazie a Slow Food è di far tornare la Bondola ai suoi antichi splendori: «Stiamo già impiantando nuovi vigneti». I.S.



L’associazione con la lumachina vuole valorizzare e custodire le culture gastronomiche locali.

Per informazioni: Bondola.ch

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